FEMMINICIDIO: SCARPE ROSSE PER NON DIMENTICARE di Daniela d'Isa
Date: 10/07/2020
ATTUALITA'
Durante il lockdown non si è dato il giusto risalto alla condanna per i femminicidi purtroppo in aumento in una situazione claustrofobica che ha esasperato i conflitti. Ci ha pensato Maria Rosaria Omaggio con “Scarpe rosse”, un progetto di teatro civile che racconta il femminicidio nella storia e che è stato rappresentato con successo nel cortile d’onore di Palazzo Reale a Napoli lo scorso 5 luglio.
Durante il lockdown non si è dato il giusto risalto alla condanna per i femminicidi purtroppo in aumento in una situazione claustrofobica che ha esasperato i conflitti. Ci ha pensato Maria Rosaria Omaggio con “Scarpe rosse”, un progetto di teatro civile che racconta il femminicidio nella storia e che è stato rappresentato con successo nel cortile d’onore di Palazzo Reale a Napoli lo scorso 5 luglio.
Insieme alla Omaggio, ambasciatrice Unicef, che ha interpretato tutte le donne, Pino Quartullo è stato “tutti gli uomini”. Lo spettacolo diretto dall’attrice del mistero (una carriera ricchissima tra teatro, cinema e televisione, di cui voglio citare un suo programma di grande successo dal titolo “Incredibile”) e scritto con Maria Letizia Compatangelo, deve la sua forza emotiva anche alla scelta della multimedialità. La danza e la musica ci portano così in atmosfere luoghi e epoche diverse, dall’antica Roma al Medioevo, dal 500 alla rivoluzione francese, legate dal comun denominatore della condanna per i delitti che sempre hanno per oggetto una donna.
Se Pino Quartullo ha dichiarato di vergognarsi “a nome di tutti gli uomini del passato e del presente”, la Omaggio ha definito il suo spettacolo “un compito, un dovere morale” e la scelta della memoria necessaria “per curare e redimere il presente”.