GIANNI SPERTI PER LA VALORIZZAZIONE DELL’ITALIA MENO CONOSCIUTA. SI PARTE DALLA SARDEGNA
di Sebastiano Depperu
Date: 10/09/2020
ATTUALITA'
Si dovrebbe pensare, a volte per dare una mano, di mettere a disposizione la propria notorietà, quando si è personaggio pubblico. Anche,per esempio, nel turismo. Ed è quello che, sicuramente, ha pensato Gianni Sperti, famoso ballerino e ospite fisso del programma "Uomini e Donne" di Maria De Filippi su Canale 5.
E così nasce un progetto in un periodo particolare come quello della pandemia. Nasce dalla volontà di contribuire a valorizzare il territorio, la tradizione e la cultura italiana con la realizzazione di servizi fotografici dedicati alle diverse zone del territorio nazionale e pubblicati su Instagram con gli hashtag #laltraitalia #theotheritaly #scoprilitalia #italianstyle.
Gianni Sperti, dunque, in questo modo vuole prestare la sua immagine e la sua notorietà per far conoscere un turismo alternativo a quello di massa ponendo l’accento sul territorio e sull’artigianato.
"Non mi arrendo alla logica dei grandi numeri - dice Sperti - che hanno sicuramente contribuito a farci sentire tutti dei consumatori ma anche più smarriti e, forse, ha favorito il diffondersi di ‘mali transnazionali’ ai quali provare ad opporre uno stile di vita più intimo e di valore”. E aggiunge “ Non vorrei vedere navi da crociera attraccare a due passi da piazza San Marco o misurare la ricchezza di un territorio al Billionaire”. Si vuole, dunque, porre in evidenza le tradizioni popolari, i prodotti tipici territoriali, la valorizzazione paesaggistica, il turismo eco-sostenibile. "Credo nella diversità come valore morale, pratico e, infine, economico - sottolinea Sperti - e da qui nasce l’esigenza di incoraggiare il mio pubblico a stili di vita diversi, più veri, sentiti e sinceri. Credo che dovremmo sempre andare avanti per innovare ma mantenendoci nel solco della tradizione. Ai miei nipoti ricordo sempre: un albero è più alto quanto ha radici più profonde”. Il progetto ha preso le mosse dalla Sardegna e, per l'occasione si chiama "L'altra Sardegna" e gode della collaborazione di Simone Pilia. L'isola viene intesa come entroterra, come zona alternativa al turismo di massa confinato solo nelle coste. La dimensione è quella di un viaggio alla scoperta di una terra legata alla pastorizia, del contatto con la materia prima, legata ai nuraghi e alle maschere dei Mamuthones e di altre zone dell'isola. "La Sardegna dell’entroterra diviene così il simbolo di una madre terra ancora incontaminata dalla globalizzazione, dalla cultura di massa, dove scoprire una dimensione di ospitalità e appagamento unica.