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VERDONE FA 70 di Daniela d’Isa
ATTUALITA'

Carlo Verdone, che il 17 novembre ha compiuto 70 anni, è “un sacco bello”. Bello fuori (e ogni anno che passa sempre più uguale a suo padre, il professore di storia del cinema Mario Verdone, scomparso nel 2009), ma soprattutto è bello dentro.
“Che dirvi? So’ tanti, ma la mente è lucida, lo spirito positivo e le anche robuste. Quindi la corsa continua”. Queste le sue parole a chi gli faceva gli auguri. Una bella ventata di ottimismo per un ipocondriaco cosmico come lui.
Anni fa l’ho incontrato nel suo studio sul Lungotevere a Roma. Disponibile, gentile, con la modestia dei grandi (mi viene in mente Gigi Proietti, mentre il dolore per la sua scomparsa ancora non scema), eppure, ad un certo punto ha iniziato a parlare di un doloretto che sentiva in C1 e C2 (vertebre cervicali) dal mattino, forse perché, a parer suo, aveva usato troppo il computer. Da lì a immergermi in “Maledetto il giorno che ti ho incontrato”, uno dei tanti suoi film di culto, è stato un attimo.. Ripercorrere la sua carriera è quasi inutile, Carlo Verdone è l’attore e regista più conosciuto e amato nel nostro Paese. Il suo debutto nella regia con “Un sacco bello” è deflagrante nel 1980. È in questo primo film che nascono personaggi come l’ingenuo e goffo Leo di Trastevere o Ruggero, hippie convinto che sposa l’amore libero. Co-sceneggiatori con lui erano nientepopodimeno che Leonardo Benvenuti e Piero De Bernardi. Lo stesso terzetto per “Bianco rosso e Verdone” del 1981, ambedue i film con le musiche di Ennio Morricone. Musiche che tutti ricordano anche quelle di “Borotalco” (1982), firmate da Lucio Dalla con gli Stadio, dove troviamo accanto a Carlo una giovanissima Eleonora Giorgi. Correndo non possiamo non citare quei “Compagni di scuola” (1988), un film corale dove si avverte particolarmente la vena malinconica che spesso in Verdone si interseca con quella comica. Vena che ritroviamo nel film che personalmente amiamo di più, “Maledetto il giorno che ti ho incontrato” (1992) in cui l’amicizia tra due ipocondriaci (magnifica nel ruolo di Billa Margherita Buy), si trasforma in amore. “Viaggi di nozze” (1995, riecco Benvenuti e De Bernardi co-sceneggiatori con Verdone) ci fa conoscere tra gli altri i personaggi di Raniero, insopportabile marito di Fosca (Veronica Pivetti) ed Ivano, il coatto arricchito con la sua degna moglie Jessica (Claudia Gerini). Voliamo al 2004 con “L’amore è eterno finché dura” (mai titolo fu così …indovinato) dove accanto a Carlo troviamo Laura Morante. Il film che ha consacrato Carlo Verdone erede naturale del grande Alberto Sordi è però “In viaggio con papà” del 1982, diretto dallo stesso Sordi. Infine come non parlare della passione di Carlo per la musica al punto che ha dichiarato di aver trascorso in casa il lockdown della primavera scorsa ascoltando la sua numerosa collezione di vinili e cd. Soprattutto rock.
Per vedere il suo nuovo film, “Si vive una volta sola” (la storia di un’affiatata squadra medica composta dallo stesso Verdone, Anna Foglietta, Rocco Papaleo e Max Tortora) dovremo aspettare l’autunno. E speriamo che per allora le sale siano riaperte. Intanto auguri Carlo da tutti noi di GoodinItalywebtv!

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