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L’ARMINUTA E L’AMICA GENIALE di Daniela d'Isa

In dialetto abruzzese ARMINUTA significa ritornata, restituita. E’ quello che accade ad una tredicenne di raffinata bellezza, occhi verdi, lunghi capelli rossi. La vediamo smarrita, ben vestita, fanciulla di levità preraffaellita, nelle prime scene del film L’ARMINUTA, l’unico italiano in concorso alla Festa del Cinema di Roma e da domani nelle sale. Non più bambina e non ancora donna, l’adolescente (SOFIA FIORE) si ritrova a vivere in una casa contadina dell’entroterra abruzzese (siamo nella metà degli Anni Settanta) restituita, appunto, alla sua famiglia d’origine, dopo essere stata allevata in città da ricchi cugini, cui era stata affidata quando aveva pochi mesi.

L’impatto con quella che per lei è una famiglia sconosciuta è drammatico: cosa ha fatto per meritarsi questo? La madre (una VANESSA SCALERA bravissima, più somigliante ad un’Anna Magnani neorealista, che alla vivace e variopinta IRMA TATARANNI che abbiamo apprezzato in tv e di cui sta arrivando una nuova serie), afflitta e spenta nel quotidiano di una vita di miseria, all’inizio sembra non avere alcun sentimento nei suoi confronti. Il padre (FABRIZIO FERRACANE), burbero e maschilista, lavora quando può in miniera; il fratello maggiore, Vincenzo, ha per lei attenzioni poco fraterne. L’unica che le permette di sopravvivere è la sorellina di 10 anni, Adriana (CARLOTTA DE LEONARDIS scelta fra duemila bambine, l’unica che sapeva parlare in dialetto). Tratto dall’omonimo romanzo di DONATELLA DI PIETRANTONIO, vincitore del CAMPIELLO nel 2017, L’ARMINUTA ha molti punti in contatto con L’AMICA GENIALE, non foss’altro, a parte la matrice letteraria, il legame che da subito si instaura tra l’Arminuta e la piccola Adriana, così simile al legame tra Lila e Lenù nei romanzi di Elena Ferrante. Il regista GIUSEPPE BONITO indugia sui primi piani, fa parlare gli occhi dei protagonisti, regala paesaggi brulli e ambientazioni rurali di una bellezza antica.
Chissà se, proprio come con L’amica geniale, avremo un seguito o una serie dell’Arminuta. Donatella di Pietrantonio ha scritto il sequel, BORGO SUD, che è uscito nel 2020.
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