CINEMA: LA FESTA E’ FINITA, AL 2023 - GOOD IN ITALY

PRESIDENTE ON. SANDRA CIOFFI
IN COLLABORAZIONE CON ITA | ITALIAN TALENT ASSOCIATION
Direttore Stefania Giacomini
Project Web Manager    Raffaella Giuliani

GIORNALE REGISTRATO AL TRIBUNALE DI ROMA N. 197 DEL 2014
Fondatori Giacomini - Giuliani

Vai ai contenuti

CINEMA: LA FESTA E’ FINITA, AL 2023
di Daniela d’Isa

La Festa del Cinema è finita e l’Italia non ha avuto neppure un premio, ma Paola Malanga (direttore artistico) e Gian Luca Farinelli (presidente della fondazione Cinema per Roma) si ritengono più che soddisfatti. I numeri: accrediti 5.101 (+34%),150 film, totale presenze 56.616 (+35%): ”Siamo ad un quinto da quelli del festival del cinema di Berlino che sono 250.000, ma ci arriveremo”, ha dichiarato Farinelli, elogiando la grande internazionalità della Festa n.17 appena conclusa. Miglior film è stato giudicato JANUARY, regia di Viesturs Kairiss
(che ha vinto anche come miglior regia), un film lettone che riporta all’inverno del 1991, quando tre aspiranti filmmaker si trovano di fronte all’invasione dei carri armati sovietici. Il premio del pubblico è andato ad un film molto impegnato come SHTTL di Ady Walter, una coproduzione franco-ucraina, ambientato in Ucraina nel 1941, dove il giovane protagonista torna il giorno prima dell’invasione nazista.
Prima di passare alle recensioni dei film visti per voi, vi vogliamo parlare di due argomenti che ci stanno a cuore: il primo è che la Festa del Cinema di Roma e la rassegna parallela Alice nella città si sono schierati a favore di un cinema inclusivo e partecipativo, fruibile per le persone con disabilità sensoriale: sono undici i film del programma ufficiale accessibili con audiodescrizione e sottotitoli. Fra questi IL COLIBRI’ che già vi abbiano consigliato nel precedente articolo. Il secondo argomento riguarda un Festival speciale. Si chiama UNO SGUARDO RARO (www.unosguardoraro.org), seleziona le migliori opere video provenienti da tutto il mondo sul tema delle malattie rare, della disabilità e inclusione sociale, ed è stato presentato nello spazio Regione Lazio. Il 20 novembre alla Casa del Cinema a Roma si terrà la nuova edizione e noi ci saremo per voi.

ERA ORA
Non vi annoieremo con i titoli dei film cui si è inspirato ALESSANDRO ARONADIO per il suo ERA ORA, una deliziosa commedia agrodolce, perché si ride, ma con una punta di amarezza e il regista stesso l’ha definita “dolorosamente divertente”. I protagonisti hanno i volti di EDOARDO LEO e BARBARA RONCHI (la lei di SETTEMBRE e per chi non ha visto il film Diana, la cancelliera della procura amica del sostituto procuratore IRMA TATARANNI su RAIUNO). Dante (Leo) il giorno del suo quarantesimo compleanno inizia dei misteriosi viaggi nel tempo. In pratica si ritrova a vivere più volte il compleanno senza ricordarsi nulla di come quell’anno, quegli anni, siano passati. Una volta vede Alice (Ronchi) incinta, poco dopo con una bimba in braccio, sua figlia, di cui non conosce neppure il nome. Con un altro salto temporale si ritrova insieme alla moglie da uno psicoterapeuta di coppia (interpretato dal giornalista ANDREA PURGATORI). Va a trovare frettolosamente suo padre (un fantastico MASSIMO WERTMULLER, ma perché non gli danno mai un ruolo da protagonista?) e quando si decide ad abbracciarlo ormai è rimasto poco tempo…Ed ecco il punto. Il tempo è quello che manca a Dante, ma anche a tutti noi. Quando ci decideremo a pensare più a noi stessi e alle persone che amiamo? Il film ci suggerisce di porre un freno alla nostra corsa quotidiana. Il lavoro, anche il più bello dei mestieri, non è tutto e il tempo fugge…

LA STRANEZZA
Esperimento riuscito quello di far recitare insieme un attore strapremiato del cinema italiano come TONI SERVILLO (“basta steccati tra attori comici e drammatici” ha commentato l’attore napoletano) e due comici come SALVO PICARRA e VALENTINO PICONE. LA STRANEZZA (al cinema dal 27 ottobre), regia di ROBERTO ANDO’, è quella che prova Luigi Pirandello (Servillo) in un periodo delicato della sua vita. Siamo nel 1920, la moglie è stata ricoverata in un istituto psichiatrico e lui è in piena crisi creativa. Ha in mente una storia che non riesce a scrivere. Intraprende così un viaggio nella sua Sicilia, esattamente a Girgenti (la sua città natale, ancora non si chiamava Agrigento) e l’incontro con due singolari becchini, Onofrio (Ficarra) e Sebastiano (Picone), che di sera animano una scalcinata compagnia filodrammatica, sarà la scintilla che gli permetterà di mettere a fuoco i “Sei personaggi in cerca d’autore”. Bella la ricostruzione della Sicilia di allora, belli i costumi, centrati gli attori che ci regalano un affresco corale. Una stranezza anche l’unione dei produttori, MEDUSA (“Il film è consigliato per le scolaresche- ha detto in conferenza stampa Giampaolo Letta- per facilitare le prenotazioni abbiamo creato scuole@medusa.it  ) e RAICINEMA (con l’aiuto di BARBAGALLO) che in genere sono competitor. Una curiosità? La celebre, contestatissima prima dei “Sei personaggi”, avvenuta al teatro Valle di Roma il 9 maggio 1921, è stata girata proprio nel celebre teatro romano, ormai chiuso da più di dodici anni.

I MORTI RIMANGONO CON LA BOCCA APERTA
Il regista e sceneggiatore FABRIZIO FERRARO sostiene che il cinema è principalmente immagini, ma francamente non abbiamo capito perché nel suo I MORTI RIMANGONO CON LA BOCCA APERTA sottoponga gli spettatori ad una laconica camminata di 84 minuti di quattro partigiani in un Appennino innevato e brullo. Anche il suo ricorrere al bianco e nero non riesce ad evocare, come forse vorrebbe, lo sdegno verso tutte le guerre, passate e presenti.

SOUVENIR D’ITALIE
Autore, compositore, pianista, direttore d’orchestra, attore, il più elegante presentatore della televisione italiana, quella bella con Mina e il quartetto Cetra. Stiamo parlando di LELIO LUTTAZZI, la cui carriera ripercorre in un documentario GIORGIO VERDELLI, regista napoletano, uno dei nostri maggiori esperti di musica. Dura 94 minuti SOUVENIR D’ITALIE, dal titolo di una tra le canzoni più note (insieme a “Una zebra a pois” e “Vecchia America”) scritte da Luttazzi e cantata anche da un artista internazionale come Perry Como. Insieme al suo fantastico swing, sullo schermo si alternano gli artisti che lo hanno amato: da Pupi Avati a Rossana Casale (che Luttazzi riteneva la migliore cantante jazz italiana), da Renzo Arbore a Dario Salvatori, da Fabio Fazio a Fiorello, fino a Drusilla, la cui eleganza ricorda quella dell’indimenticabile artista triestino. Verdelli ricorda anche il terribile errore giudiziario cui incorse Luttazzi negli Anni Settanta, all’apice del successo, quando venne coinvolto (insieme all’amico Walter Chiari che non fece nulla per scagionarlo) in una storia di droga, cui era e venne riconosciuto totalmente estraneo. Ma se 14 anni dopo Enzo Tortora, vittima di un altro fatale simile errore, trovò la morte dopo un solo anno dalla sua assoluzione, Luttazzi pose volontariamente fine alla propria carriera, lavorando da là in poi saltuariamente in televisione, abbandonando infine Roma e morendo poi nella sua Trieste a 87 anni nel 2010.

BORIS 4
Schierati nelle poltroncine della sala Petrassi dell’Auditorium i protagonisti di BORIS 4, l’attesissima serie cult comedy scritta e diretta da GIACOMO CIARRAPICO E LUCA VENDRUSCOLO,  hanno ricevuto un tifo da stadio.
In Boris 4 oggetto di satira feroce e pungente non è più la tv generalista ormai morente, ma le piattaforme e l’“algoritmo”.
La serie che il regista Renè (FRANCESCO PANNOFINO) deve girare stavolta è Vita di Gesù, da un’idea di Stanis (PIETRO SERMONTI), che nel frattempo ha sposato Corinna (CAROLINA CRESCENTINI).
Ma i fan ritroveranno anche tutti gli altri, dal capo elettricista Biascica (PAOLO CALABRESI) all’assistente di Renè Arianna (CATERINA GUZZANTI), dal direttore della fotografia Duccio (NINI’ BRUSCHETTA) allo stagista Alessandro (ALESSANDRO TIBERI), assurto ad un rapporto privilegiato con la responsabile della piattaforma.
E proprio una piattaforma come DISNEY PLUS ha creduto nella bontà del prodotto BORIS e trasmetterà l’intera serie di 8 episodi dal 26 ottobre.
Alla presentazione di Boris 4, avvenuta alla Festa del cinema, in coproduzione con Alice nella città, si è riso, ma si è avvertita anche una forte malinconia, poiché nei dodici anni dalla fine della terza stagione, il gruppo affiatatissimo ha perso alcuni dei suoi protagonisti, primo fra tutti quel genio di MATTIA TORRE, autore e sceneggiatore, morto a soli 47 anni, e a lui BORIS 4 è dedicato.

IL MENU
A metà tra la commedia e il thriller, ma condito con un po' di horror e con tanto sangue alla Tarantino, IL MENU è un film statunitense con la regia di MARK MYLOD, che regala 107 minuti col fiato sospeso ai suoi spettatori. Tutto ruota intorno a Slowik (RALPH FIENNES), uno chef inquietante fin dalle prime battute, che offre la sua raffinata cucina a pochi eletti che vengono selezionati e ammessi nel suo ristorante in un’isoletta in mezzo al Pacifico.

AMSTERDAM
Siamo nella New York degli Anni Trenta. Tre amici sono testimoni di una morte che sembra accidentale, ma che si rivelerà un omicidio. Ma da testimoni ben presto diventeranno sospettati e si ritroveranno nel bel mezzo di un complotto.   Cominciamo col dire che l’avvocato è interpretato da JOHN DAVID WASHINGTON (figlio del più noto DENZEL WASHINGTON), il medico è un CHRISTIAN BALE  irriconoscibile, un reduce con un occhio di vetro e il fisico a pezzi, ben lontano dall’atletico Batman, ruolo in cui siamo abituati a vederlo e l’infermiera è MARGOT ROBBIE, attrice australiana che a soli 32 anni ha già collezionato tanti ruoli di successo; basti solo citare quello di TONYA, il film sulla pattinatrice Tonya Hardy, presentato sempre alla Festa del cinema due anni fa, che le valse una candidatura agli Oscar. Nel film, ben diretto da DAVID O. RUSSELL i colpi di scena si alternano con i temi dell’antirazzismo e dell’antifascismo. Nel cast stellare ci sono pure RAMI MALEK (il fantastico Freddie Mercury di “Bohemian Rhapsody”) e ROBERT DE NIRO nella parte di un generale…

GOOD IN ITALY © 2013  | PRIVACY POLICY  |   EMAIL GOODINITALY@GMAIL.COM
GIORNALE REGISTRATO AL TRIBUNALE DI ROMA N. 197/2014 | Direttore responsabile: Stefania Giacomini
_____________________________
Cierredata srl società per i servizi esterni - Servizi Web e audivisivi |  Sede Legale: Clivo di Cinna,221 – 00136 Roma Tel 06 80075967 Fax +39 1782201336 P.IVA 08838561002

Torna ai contenuti