NOTTE BIANCA A VILLA MEDICI
di Ludovico Crisanti Cucchiella
La notte bianca di Villa Medici ha illuminato Roma, con le opere dei suoi artisti che hanno sbalordito la capitale con le loro creazioni. L’Accademia di Francia ha selezionato i borsisti che sono residenti a Villa Medici per un periodo di 12 mesi. Le loro creazioni contemporanee hanno incantato la capitale che è sempre pronta ad accogliere e a scoprire le creazioni contemporanee di questa magica notte.
Ci sono diverse opere memorabili tra cui La Venere immodesta, di Hortense de Corneillan e i pannelli specchianti dell’opera Hexa-nouara nodes di Mounir Ayache, che interagiscono magnificamente. Hortense de Corneillan esplora il nostro legame con gli oggetti antichi, e per la sua opera, Venere immodesta usa la statua che si trova al centro della Loggia di Cleopatra, facendola parlare, intrecciando storia, parodia e finzione.
Grazie alla collaborazione con Mounir Ayache è stata anche realizzata la testa della statua. Proprio Mounir Ayache crea pannelli specchianti che ricordano l’Arabfuturism e che arricchiscono l’antica statua, dandole un tocco esotico. L’opera dell’artista franco-marocchino abbraccia la Venere e l’avvolge in un magnifico vestito mediorientale, rendendola irresistibile.
Prima che Villa Medici fosse riempita da migliaia e migliaia di persone, il silenzio del suo patio veniva interrotto dalla voce della Venere, da quella splendida conversazione che legando passato presente e futuro, permette a due stili e a due artisti completamente diversi di dialogare e creare qualcosa di sublime.
E sublime è l’idea di Ariane Varela Braga, storica dell’arte che proietta su una scultura in gesso i marmi policromi provenienti da paesi lontani. La pelle della scultura cambia radicalmente a seconda del marmo che le viene proiettato sopra.
Questa borsista utilizza il marmo, materiale simbolo dell’Italia, che una volta veniva portato da tutte le lontane province dell’impero romano, alla capitale, per invitare una riflessione sulle merci di oggi che provenienti da tutte le parti del mondo, viaggiano verso il mondo occidentale.
Ciò ci fa riflettere su come da millenni, le risorse viaggino da paese a paese e nell’odierno mondo globalizzato, da continente a continente, per arrivare alla loro destinazione. L’artista ci lascia interpretare questa realtà che resiste al tempo.
Che sia un dialogo tra due culture e discipline diverse, o che sia una riflessione sullo spostamento delle merci, la notte bianca di Villa Medici accende la nostra curiosità e ci fa riflettere e immaginare un universo artistico in cui diverse discipline possono unirsi per amplificare la bellezza del mondo.
The white night at Villa Medici, the French Academy in Rome, on the 17th of November lit up the night and ignited our curiosity by portraying images of eclectic beauty and triggering deep reflections on ancient economic habits that persist today. Mounir Ayache’s work, Hexa-nouara nodes, consists of original and fascinating mirrored panels, reminiscent of arabfuturism, that amplify the beauty of Hortense de Corneillan’s Immodest Venus in which the Villa’s original statue of an ancient divinity is enriched by an unexpected artificial voice and a visage that the two artists realized together. Ariane Varela Braga dares us to interpret her work Splendor Marmoris in which different marbles of distant countries are projected on a chalk statue that changes its skin according to the material that is projected on it. The white night inspired reflections that tie the present to the past, and portrayed images of borderless beauty.
Director @stefania giacomini
Art director @raffaellagiuliani
@goodinitalywebtv
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