L’ITALIA QUINTA ALL’EUROVISION SONG CONTEST 2025 di Daniela dì'Isa
2025
L’EUROVISION SONG CONTEST lo ha vinto il superfavorito, JJ (JOHANNES PIETSCH foto), il ventiquattrenne cantante di origine filippina che rappresenta l'Austria. La sua canzone, “Wasted Love”, parla di un amore non ricambiato, di come ci si sente quando si scopre che la persona che amiamo non corrisponde il sentimento. Come ha notato proprio il nostro LUCIO CORSI, il cantante ha una voce da soprano. Ed è la cosa che colpisce di più. La scenografia, completamente in bianco e nero, raffigura un mare in tempesta.
Lucio Corsi, il cantautore di Grosseto che gareggiava per l’Italia (era arrivato secondo a Sanremo ma il vincitore, OLLY, gli ha ceduto il posto) si è piazzato quinto nella graduatoria finale, somma tra i voti degli esperti e il pubblico da casa, rigorosamente non italiano, queste le regole dell’Eurovision, a dispetto di tutti coloro che dicevano che per Eurovision non andava bene.
Di fronte al baraccone altamente kitch dell’Eurovision, ha scelto la semplicità, cantando la sua delicata “Volevo essere un duro” (che parla della fragilità di un trentenne a confronto con una società che ci vuole tutti vincenti, spavaldi e, duri, appunto) presentandosi con il suo fido TOMMASO OTTOMANO (foto), compositore, musicista, sound designer, ma soprattutto amico. Sul palco, dove i suoi competitor (che spesso sembravano più gridare che cantare) hanno portato ballerini, acqua, giochi, fuochi d’artificio e mirabolanti effetti speciali, Lucio ha voluto solo un pianoforte di cinque metri e la sua inseparabile chitarra. Inoltre, in una manifestazione che non prevede l’esecuzione di musica dal vivo, ha suonato la sua armonica a bocca. L’album di “Volevo essere un duro”, uscito il 21 marzo in digitale e il 4 aprile nei formati fisici, ha conquistato il primo posto della classifica FIMI. Notevole l’endorsement per il nostro trentaduenne folletto con le spalline imbottite di patatine, da parte del noto cantautore britannico ED SHEERAN, che in una delle sue storie di Instagram, ha scritto: «Italy's Eurovision Song was Brilliant».
E gli altri? Terzo posto (non meritato) per “Espresso macchiato” dell’estone TOMMY CASH, canzone che insieme a “Tutta l’Italia” del DJ GABRY PONTE (sigla tormentone di Sanremo 2025 che concorreva per San Marino dopo averne vinto il Festival) arrivata ULTIMA, celebra i più triti luoghi comuni sul nostro Paese.
Settimo posto per la francese LOUANE, che ha cantato con la sua bella voce “Maman”, un intimo e dolce brano dedicato alla mamma appena scomparsa. Undicesima (anche troppo) la finlandese ERIKA VLKMAN con la sua perdibilissima “Ich komme”, trionfo di doppisensi.
Simpatica e spigliata la partenopea BIGMAMA insieme al collaudato GABRIELE CORSI, commentatori della serata con 160 milioni di telespettatori potenziali in Europa, 36.000 che hanno letteralmente assediato l’arena Jakobshalle di Basilea e quasi cinque milioni di telespettatori italiani. Un trionfo per RAIUNO che aveva fatto già nel pomeriggio sfiorato i tre milioni di ascolto per la finale femminile di tennis dal Foro Italico, dove ha stravinto la nostra JASMINE PAOLINI.
Per gli storici dell’Eurovision tre le vincite dell’Italia: nel 1964 con “Non ho l’età” cantata da Gigliola Cinquetti, nel 1990 con “Insieme:1992” di Toto Cotugno e nel 2021 con “Zitti e buoni” dei Maneskin.