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IL FUTURO DELLA ZOOTECNIA ITALIANA di Stefania Giacomini - GOOD IN ITALY

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Direttore Stefania Giacomini
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GIORNALE REGISTRATO AL TRIBUNALE DI ROMA N. 197 DEL 2014
Fondatori Giacomini - Giuliani

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IL FUTURO DELLA ZOOTECNIA ITALIANA di Stefania Giacomini

2025
La zootecnia italiana è tornata al centro del dibattito nazionale con la tavola rotonda “IL FUTURO DELLA ZOOTECNIA ITALIANA: tra sfide economiche, nuova PAC e ricambio generazionale”, promossa da Assocarni.

La filiera bovina italiana ha confermato una forte capacità di adattamento in un contesto europeo in contrazione. Dopo mesi di volatilità, il mercato si sta stabilizzando, ma permangono criticità strutturali legate alla bassa autosufficienza – ancora sotto il 40% – e alla dipendenza dai ristalli esteri.
«Il mercato resta complesso ma mostra segnali di stabilità grazie al lavoro di tutta la filiera. ha dichiarato Serafino Cremonini, Presidente di Assocarni ed ha aggiunto “ Ora serve consolidare questi risultati con politiche di lungo periodo e relazioni più equilibrate con la distribuzione”
Cremonini ha ribadito che con il Ddl “Coltiva Italia”, il Governo ha ascoltato l’appello degli allevatori e produttori italiani, scegliendo di investire in modo mirato sulla linea vacca–vitello. A suo avviso è la via per ridurre la dipendenza dai ristalli esteri e rafforzare la sovranità alimentare del nostro Paese.
Il Ddl “Coltiva Italia” prevede una dotazione complessiva di 1,05 miliardi di euro per l’intero settore dell’agricoltura, inclusa la zootecnia di 1,05 miliardi di euro, di cui 300 milioni di euro sono destinati al comparto bovino,il 70% alla linea vacca–vitello e il 30% all’impiego di seme sessato.
Il confronto tra produzione e distribuzione ha messo in evidenza la necessità di un nuovo patto di filiera, fondato su accordi stabili, costi condivisi e comunicazione trasparente su origine, benessere animale e sostenibilità.
Dal dialogo con il mondo politico e parlamentare, nella seconda parte del convegno,  è emersa la volontà condivisa di preservare la competitività del settore zootecnico nel quadro della prossima PAC 2028–2034, evitando il rischio di una rinazionalizzazione delle risorse e valorizzando la specificità dei sistemi di allevamento italiani.

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