A TUTTO ARBORE di Daniela d’Isa
2025
Non perdete “Come ridevamo”, il nuovo programma di RENZO ARBORE che vediamo dal 9 gennaio il giovedì in seconda serata su RAIDUE. Ideato con Gegè Telesforo e Ugo Porcelli ci fa immergere in una vera enciclopedia televisiva della comicità originale di cui tutti abbiamo una gran nostalgia. E se volete essere preparati e avere a casa un libro che dice proprio tutto sul grande e unico showman della televisione italiana, acquistate “BONTA’ VOSTRA. VITA, OPERE, OPINIONI E QUANT’ALTRO” di Renzo Arbore, RAI Libri. Questo magnifico ragazzo di 87 anni riesce ancora a divertirsi e a farci divertire con le sue parole. Alla presentazione del libro mi guarda divertito: “Scrivi per Goodinitaly, ma ti ricordi che venni a trovarti al Resto del Carlino? Era estate….”. Caro carissimo Renzo sono passati decenni da quella visita inaspettata che mi procurò onore e anche un po' di invidia. E come non mi ricordo l’Arbore di….quaranta anni fa, tutto vestito di lino bianco con un magnifico Panama in testa.. “Sai? Ho fatto un conto- racconta- adesso che si copiano in televisione format americani o inglesi, io credo di averne inventati ventuno.. “. Dai programmi alla radio, il suo primo amore, come “Bandiera gialla” a “Speciale per voi” (Anni Sessanta) a quell’ “Alto gradimento” con l’amico Gianni Boncompagni (Anni Settanta) di cui alzi la mano chi non ricorda qualche irresistibile personaggio (il professore Aristogitone, Scarpantibus, il comandante Raimundo Navarro, il colonnello Buttiglione), da “L’altra domenica”, goliardica e innovativa su Raiuno, ai fantastici “Quelli della notte”(1985) e “Indietro tutta” e poi per vent’anni in giro per il mondo con la sua “Orchestra italiana”: “Più mi dicevano di rifare . questo o quel programma, più avevo voglia di inventarne di nuovi”. E poi che dire della sua antipatia per l’Auditel? Basta citare un titolo del 2005, “Meno siamo meglio stiamo”, un’amarcord che, in onda dopo la mezzanotte, a dispetto del nome, faceva un milione mezzo di telespettatori. Non si contano i personaggi che ha scoperto e lanciato e che a lui devono tutto. Diciamone solo due: Marisa Laurito a Nino Frassica (che quest’anno sarà anche coconduttore per un giorno a Sanremo), peraltro attori bravi e riconoscenti. “Sono orgoglioso di aver dato voce alle donne, quando ho iniziato a far televisione le uniche che “parlavano” erano Enza Sampò e Bianca Maria Piccinino”. A chi gli chiede perché non torna con un programma in prima serata Renzo risponde con una vena di commozione. “Non ho più le forze di allora e tanti componenti di quella combriccola proprio non ci sono più”. Gianni Boncompagni, Mario Marenco, Luciano De Crescenzo e, dolorosissima perdita, il suo manager di sempre, Adriano Fabi (padre del cantautore Niccolò Fabi), se ne sono andati, come l’unica donna che Arbore piange ancora (sono dodici anni che è scomparsa), l’attrice Mariangela Melato. Oggi Arbore tiene moltissimo ad un impegno preso ben 36 anni fa con la Lega del Filo d’Oro, l’associazione che si occupa dei bambini sordi e ciechi e ne parla appena ne ha l’occasione. Per quanto riguarda la sua immensa collezione di dischi, ricordi, libri, filmati, curiose collezioni, ha già una soluzione: “Casa Arbore”, un grande spazio dove andranno tutte le sue cose a Foggia, la città pugliese dove Lorenzo Giovanni Arbore è nato il 24 giugno del 1937, figlio di un dentista e di una casalinga.