AL DI QUA DEL COVID | GOOD IN ITALY WEBTV
AL DI QUA DEL COVID
AL DI QUA DEL CORONAVIRUS
RESPIRO STELLE DI BORRAGINE
di Ludovica Venier Flower Design
La corolla di ogni fiore è diversa ed uguale nella sua perfezione sublime. Me ne accorgo oggi mentre osservo i cinque steli raccolti sul ciglio della strada che mi porta al supermercato, la percorro a piedi ogni due o tre giorni circa dal dieci Marzo di quest'anno. Ho trovato loro sistemazione nello stretto vasetto bianco e nero che non usavo da…sempre, aspettavo la giusta circostanza per impiegarlo. Tutti i giorni sembrano ora essere quell'occasione. Ogni momento di questa pausa nel tempo è legittimo, esatto così come lo vivo, forse perché davvero presente a me stessa per la prima volta. In centinaia di circostanze ho maneggiato rami e petali cercando ossessiva l'inclinazione adatta da dare ad ognuno nell'intento di finire nel più breve tempo possibile una composizione adeguata all'aspettativa dei clienti sposi. Le celebrazioni dei loro amori sono ferme come le mie cesoie e chissà per quanto ancora vedremo vietati i complimentosi ed eleganti abbracci in abito lungo. Perfino il mio grembiule d'artigiana fiorista è stretto e scomodo a dispetto della sensazione di libertà che mi ha restituito negli ultimi sei anni. Eppure scopro di non doverlo indossare per comprovare il mio estro. Si è fermato tanto, forse quasi tutto, ma è nell'incompletezza del "quasi" che mi sorprendo ad esistere come mai prima. Nella pacifica ripetizione della condotta quotidiana trovo me stessa accanto al silenzio del giardino che attenta osservo e glorifico come meritava. Il flusso di quanto abituata a fruire nella confusione di Roma non doveva frenare, piuttosto probabilmente necessitava di un arresto che permettesse l'ascolto del senso dell'antropica origine. Curioso come proprio una particella di dimensione sub-microscopica sia artefice del collasso delle abitudini collettive tipiche del ventunesimo secolo. Artefice e non colpevole.
Con queste infatti è morta anche la realtà per lo più subita passivamente sulla quale ci siamo assopiti e che sgarbatamente abbiamo svuotato del suo autentico significato.
Sono di nuovo i fiori dunque a ricordarmi chi sono indicandomi nella flessione dei fusti il posto al quale naturalmente appartengo. L'energia del messaggio arriva alla coscienza con l'immediatezza di un’emotività resa vergine dalla sospensione di questa vita inattesa.