AL DI QUA DEL COVID | GOOD IN ITALY WEBTV
AL DI QUA DEL COVID
AL DI QUA DEL CORONAVIRUS
A DA PASSA’ A NUTTATA (NAPOLI MILIONARIA EDOARDO DE FILIPPO)
di On Sandra Cioffi vicepresidente Telefono Azzurro
Ringrazio Stefania per aver avuto l’idea di questa raccolta di riflessioni. Sarà bello leggere “come eravamo “… ciò che speravamo…ai tempi del Coronavirus anche molto tempo dopo la fine di questa tragedia che ha colpito il mondo!
Le parole, queste nostre sensazioni, sentimenti, idee, questa... “maieutica “ che ora certamente ci fa bene forse potrà essere “ arricchente “ e “ costruttiva “ per noi tutti anche dopo …
Normalmente mi piace scrivere ma… difficile, almeno per me, in questa situazione emozionale mettere un po’ di ordine nei miei pensieri, nelle mie sensazioni, nelle mie paure e nelle mie speranze.
Mi rendo conto che secondo i giorni talvolta penso tutto il contrario di tutto…e chi ben mi conosce sa bene che non è molto connaturato alla mia indole… al mio modo di essere!
Leggo in rete, sui social, avverto tra le persone tensione, angoscia, paura che in alcuni casi è diventata fobia. Quando vedo questo cerco di fare un respiro profondo e mi sforzo di riflettere sul momento storico, che nessuno nega sia del tutto nuovo, a tratti spaventoso e forse complesso ed inquietante.
Una piccola rivoluzione interiore mi sta facendo vedere il mondo in maniera diversa e… la cosa talvolta mi fa paura… non so che mondo ci sarà… sarà meglio? Sarà peggio? sarà uguale a prima con i suoi pregi ed i suoi difetti?
Vedere il risveglio della natura meno contaminata dall’uomo, i delfini vicino le nostre meravigliose coste, la mia Napoli con un lungomare caraibico, i fenicotteri nella piazza di Quartu ed il poco smog nelle città mi fa pensare positivo … ma subito dopo riflettendo sulla gravissima crisi economica che porterà questo virus, penso che la sua risoluzione dipenderà non solo dalla capacità di gestirla da parte chi ci governa (e purtroppo non è facile) ma anche dalla disponibilità di noi tutti a voler contribuire, ognuno per la propria parte, a questa “ ricostruzione.
Ma non sarà, però, necessario in molti ambiti un cambio di rotta rispetto al passato?
Il coronavirus inevitabilmente ci sta ponendo di fronte a queste sfide umane, personali, sociali e persino psicologiche. Ci sarà un “prima” ed un “dopo” nelle vite di ognuno di noi, un “prima” ed un “dopo” non solo in Italia ma in tutto il mondo.
Proprio per questo non è quanto mai necessario accantonare i pensieri negativi e cercare di sostituirli con pensieri positivi? Pensare al domani, a quando potremo ritornare ad incontrarci non solo “virtualmente” a…quando potremo riabbracciare i nostri figli lontani, rivedere con gioia le nostre amiche “risanate“ come Biancamaria e Silvana … pensare alla vita che riprenderà, a quella dei più piccoli che cresceranno che sono il simbolo della vita futura.
Tutti questi muri oggi imposti potranno, credo, essere abbattuti grazie al nostro senso civico e al nostro saper essere comunità.
Per ciò che riguarda le giovani generazioni …loro….(ma.. anche noi!) non avevano mai sperimentato una sospensione così grave e così prolungata di una società civile e democratica.
L’incertezza legata al futuro sembra essere costante e quotidiana. La triste conta dei nuovi contagiati, dei deceduti, di coloro che soffrono sembra portare alla memoria l’esperienza di chi, durante la seconda guerra mondiale, si metteva in ascolto, spesso in modo nascosto, degli aggiornamenti della famosa "Radio Londra".
Non pare forzato questo paragone perché nelle attuali vicende sembra di riascoltare il clima dei racconti di chi ha vissuto i terribili anni della guerra. Un drammatico presente, poche certezze per il futuro ma tanta voglia di un domani migliore!! Fu questo che impresse in quelle generazioni la forza della volontà di costruire un “mondo nuovo”!
Le giovani generazioni sono cresciute ignare di questo passato e sarà necessario cercare di dare loro tutti gli strumenti per comprendere anche i limiti di quel mondo globalizzato nel quale tutto sembrava a loro dovuto.
Ma la situazione non è certamente rosea e fino ad ora, anche in occasione del Coronavirus, c’ è stata poca attenzione nei confronti dei nostri bambini, dei nostri adolescenti, dei nostri giovani che saranno il futuro del Paese!
Dalle telefonate e dalle Chat di Telefono Azzurro, di cui sono Vice Presidente, emerge una situazione drammatica: un forte aumento di richiesta di aiuto non solo per violenza domestica ed “assistita” e per tutti i reati on line tra cui la pedofilia ma anche richiesta di aiuto psicologico da parte di minori smarriti e talvolta impauriti.
Il grande problema che si prospetta è che un ulteriore milione di bambini ed adolescenti rischieranno a causa della recessione di cadere in povertà assoluta, dopo l’emergenza Coronavirus!
L’emergenza Coronavirus ha risvolti pesanti anche sul fronte educativo. La chiusura prolungata delle scuole sta, infatti, colpendo molti minori che rischiano di rimanere isolati rispetto alla loro classe e non raggiunti dalla didattica a distanza anche per mancanza di computer o di wifi o per difficoltà di poter studiare a causa degli spazi ristretti in cui vivono molte di queste famiglie meno abbienti.
Con il prolungarsi della chiusura delle scuole, il ‘digital – divide’
territoriale, sociale ed economico mette a rischio il diritto all’istruzione di questa generazione che dovrà, invece, essere protagonista di questa “ricostruzione”.
E…nel mese di settembre il ritorno a scuola come potrà essere gestito tenuto conto della necessità della distanza “sociale “ma anche dell’atavica carenza di aule soprattutto in alcune regioni dell’Italia?
Mai come in questo momento per ciò che concerne i minori l’auspicio è quello di evitare da parte delle istituzioni e della politica lanci di misure “Spot “ e disarticolate che rischiano di creare sprechi ma è auspicabile un “ Piano nazionale a favore dei minori “ con risorse adeguate, meno burocrazia e meno sprechi per affrontare la crisi , un piano di attuazione immediata ma anche di lungo periodo, da costruirsi a partire dai territori. I genitori stanno tornando al lavoro, l’estate è alle porte e … i 600 euro al mese per la baby-sitter non risolvono certo il problema!
Vorrei concludere, però, con alcune riflessioni positive. Gli Italiani hanno dimostrato di essere un grande popolo. La Quarantena osservata in maniera così rigorosa ha dimostrato un gran senso di responsabilità non solo verso sé stessi ma anche grande generosità ed altruismo verso gli altri.
Non ci sono parole per ricordare l’abnegazione di medici ed infermieri, forze dell’ordine, ma anche di tutti gli altri che stanno garantendo servizi e cibo.
Toccante il servizio che ha fatto Stefania con la Web Tv ” Good in italy “ sugli angeli dell’ospedale Sant’Andrea che tra l’altro hanno così ben curato le nostre care amiche colpite dal coronavirus.
Ma dire grazie non basta e solo quando si potrà uscire da questo tunnel, da lì che si comincerà a verificare se ci sarà da parte delle Istituzioni un cambiamento di rotta in positivo. Un paese moderno ed efficiente è un paese che non “taglia“ la sanità, così come è avvenuto in Italia , ma le garantisce invece anche in periodi di non emergenza adeguate risorse. All’inizio della pandemia in Italia c’erano solo 5200 posti di rianimazione (oggi arrivati a 9000) molto poco …rispetto i 24000 della Germania!
Ed infine qualche riflessione anche positiva sul “made in Italy “,uno dei contagiati dal Coronavirus, tenuto conto del nostro impegno come ” Italian Talent Award “ in tale ambito.